Autodromo di Monza, gamma M a disposizione (M1, M3, M6 e M7) mi assegnano la X5M, non proprio l’incarnazione della vettura da pista, avrei preferito la neonata M1 (3.0 biturbo, 340cv) o la M3 che esprimono al meglio la esasperata tecnologia sportiva di casa BMW.
Bellissime auto, sicuramente non alla portata di tutti i portafogli, incluso il mio, per adesso potrei accontentarmi solo delle quattro gomme….
Solito rito al mattino con accreditamento in perfetto stile BMW, ragazze carine e gentili e soprattutto colazione abbondante che non guasta di sicuro.
Gli istruttori sono piloti della scuola “Guidare Pilotare” di Siegfried Stohr, pilota di formule che partecipo’ al mondiale F1 del 1981 con la Arrows.
Briefing di 15 minuti da parte del responsabile vendite Italia serie M per illustrare la tecnologia molto spinta nella progettazione delle vetture serie M, mi rimane impresso il fatto che queste autovetture hanno solo il 20% di parti comuni con i modelli di derivazione, principalmente parti di carrozzeria e bracci sospensioni posteriori.
Assolte le formalita’ finalmente mi accomodo al posto guida della X5M nera dotata dell'intelligente sistema di trazione integrale xDrive e del potente motore turbo TwinPower, cilindrata da 4,4 litri e 555 CV trasmessi su tutte e quattro le ruote, con seduto vicino il Sig. Stohr Heribert, fratello del famoso pilota, persona molto tranquilla e disponibile.
Corsia box, guardo il cambio, e’ ovviamente automatico, alzo lo sguardo e vedo i paddle al volante e allora non ci penso due volte e chiedo se posso utilizzare lo sportivo M Steptronic a 6 rapporti, la risposta e’ affermativa.
Semaforo verde, parto, accelerazione bruciante (0 - 100 km/h in 4,5 secondi), la migliore delle M e poco piu’ di una Lamborghini Gallardo (3,9), goduria e adrenalina pura, il rumore del motore e’ possente e trasmette la sensazione di grande potenza da liberare, l’interazione tra potenza e fondo stradale e’ straordinaria.
prima variante, Roggia, le due di Lesmo, giù verso l'Ascari...la parabolica...in un turbinio di cambi marce, staccate e, vista la mole dell’auto (quasi 2500 Kg) lavoro al volante al minimo anche se si avverte la sensazione di portare a spasso tanto peso, imposto la curva, schiaccio, la macchina si siede, si appoggia, tenta il scivolamento e si aggrappa all'asfalto, raspa, il differenziale fa tutto quello che deve fare e ti spara fuori dalla curva in modalità proiettile.
Si va’ forte, tanto che sorpasso le due M3 (beati loro..) partite prima di me, la tenuta di strada e’ impeccabile e la trasmissione della potenza sulle quattro ruote e’ pazzesca, l’uscita dalle curve impressionante, sono gia’ a 200 km/h in meno di 300 m….!!
Grazie all’istruttore che mi suggerisce come affrontare la giusta traiettoria alla parabolica passo sul rettilineo con il tachimetro che legge 262 km/h in sesta, saranno qualcosa meno ma che goduria, staccata a un po’ piu’ di 150m. dalla prima variante togliendo ben quattro marce in meno di due secondi e quando mi accorgo che non posso piu’ inserire il “bestione” in chicane tiro dritto tagliando in modo deciso il tratto di pista, Heribert lo vedo un po’ teso e mentre compio la manovra lo guardo e gli dico “tranquillo nessun problema”…e lui ridendo mi risponde che i difetti delle auto vengono messi in evidenza in pista quando sono spinte al limite, anche quelli di chi guida….
Nessun commento:
Posta un commento